Lunedì 24 giugno alle 20.30 nella All Saints Church di via del Babuino a Roma, la John Cabot Chamber Orchestra sarà protagonista del terzo concerto della sua stagione musicale 2018/2019. La serata si articola con un programma che si snoda da Bach al Novecento, con un alternarsi di composizioni cameristiche e con strumenti solisti, guidati dalla bacchetta di un giovane direttore preparato e di talento come Giordano Ferranti.
E’ lo stesso Ferranti a introdurre il programma:
Il programma presentato dalla John Cabot Chamber Orchestra appare, a un primo sguardo, composito ed eterogeneo. Autori come Bach e Mendelssohn sono accostati a figure di spicco del modernismo strumentale primo novecentesco, vale a dire il ceco Josef Suk e il tedesco Paul Hindemith.
Cosa unisce autori così lontani nel tempo e composizioni così diverse tra loro? Sicuramente il contrappunto. Con questa parola si intende l’arte del disporre più voci contemporaneamente (punctum contra punctum, nota contro nota) a creare un tessuto compositivo unitario e ben strutturato.
Nel dettaglio, il programma prevede:
Il Ricercare a 6 di J.S. Bach (1685 – 1750) è tratto dall’Offerta Musicale, una raccolta di composizioni risalenti al 1747. Queste composizioni sono basate tutte su un’unica idea tematica, elaborata dal re di Prussia Federico II, grande appassionato di musica, flautista, violoncellista e compositore egli stesso. L’idea melodica prende conseguentemente il nome di Tema Regio. Il Ricercare è una pagina di somma arte contrappuntistica, in cui il Tema Regio viene enunciato progressivamente dai varî strumenti.
Il Concerto per due violini, archi e basso continuo appartiene a un periodo precedente della vita di Bach. Si suppone che la composizione vera e propria sia avvenuta durante il soggiorno di Bach alla corte di Köthen, tra il 1717 e il 1723. A questo periodo risalgono infatti le sue più famose e celebri composizioni strumentali. L’autografo in nostro possesso, tuttavia, è datato 1730, quando Bach era maestro di cappella della Thomaskirche di Lipsia. È un concerto nella cosiddetta forma italiana, ossia in tre movimenti (Allegro – Adagio – Allegro).
La Trauermusik di Paul Hindemith (1895 – 1963) nasce originariamente come concerto per viola solista e archi. Il compositore stesso però approntò delle parti alternative per violino solista o violoncello solista. Questo breve concerto è del 1936, e fu ispirato dalla notizia della morte del re Giorgio V d’Inghilterra. La forma interna è articolata in quattro movimenti, da eseguirsi senza soluzione di continuità.
La sinfonia per archi n.10 di Mendelssohn (1809 – 1847) è una composizione giovanile. La sinfonia è in un solo movimento, con un’introduzione lenta cui segue un allegro severo ma energico. Questa meravigliosa pagina strumentale è caratterizzata da una profonda e geniale inventiva melodica, ed è pervasa da capo a fondo da un impressionante vigore ritmico.
Il concerto termina con la realizzazione strumentale di un corale protestante del XVII secolo: “Für deinen Thron tret ich hiermit”, traducibile con la frase “Davanti al tuo Trono io ora sto”.La Meditazione su un corale boemo a San Venceslao di Josef Suk (1874 – 1935) è una rivisitazione in stile modernista di un corale ecclesiastico boemo risalente al XII secolo d.C.. San Venceslao, santo patrono della Repubblica Ceca, fu duca di Boemia dal 921 al 935, cresciuto nella fede cristiana in un periodo in cui il Cristianesimo non era ancora pienamente diffuso in quelle regioni. Dopo la morte per mano del fratello, il luogo della sua uccisione divenne meta di pellegrinaggio e venerazione da parte del popolo. Sotto la spinta di questo fervore popolare, fu dichiarato Santo dalla Chiesa Cattolica e Ortodossa. La Meditazione, esistente nella duplice versione per orchestra d’archi e quartetto d’archi, ha un carattere molto meditativo e intimo, segno della sua profonda devozione al patrono di Boemia.
John Cabot Chamber Orchestra – Giordano Ferranti (direzione)
violini primi
Letizia Pisana*
Elena de Stabile
Carla Felli
Halyna Kozinina
Regina Krieger
Chiara Pontecorvo
Nicola Saraceno
violini secondi
Veronica Giuffrè*
Angelo Gaetani
Sabine Langweg
Cristiana Ranieri
Giacomo Trivellone
viole
Matthias Auf der Maur*
Emanuele Ruggero
Elin Wedlund
violoncelli
Adriano Ancarani*
Claire Challeat
Teresa Corridori
Giuseppe Usai
contrabbasso
Daniele Lausdei
Programma
– Johann Sebastian Bach “Ricercare a sei” da “L’Offerta Musicale”
– Johann Sebastian Bach “Concerto in La minore per due violini e orchestra”. Soliste Letizia Pisana e Carla Felli
– Josef Suk “Meditazione sul corale di San Venceslao”
– Paul Hindemith “Trauermusik” per violoncello e archi. Solista Adriano Ancarani
– Felix Mendelssohn – Bartholdy “Sinfonia per archi n. 10 in Si minore”
Ingresso libero
Giordano Ferranti è nato nel 1992, e dopo aver cominciato gli studi di direzione d’orchestra con il M° Simone Genuini, si è diplomato con il massimo dei voti, lode e menzione d’onore, al conservatorio “A. Casella” dell’Aquila sotto la guida del M° Marcello Bufalini. Ha avuto modo di perfezionarsi all’Accademia Chigiana di Siena, con il M° Daniele Gatti. Nel 2012 fonda a Roma la Prometheus Chamber Orchestra, compagine giovanile indipendente, con cui ha effettuato diversi concerti.
Tra le orchestre con cui ha collaborato si ricordano l’Orchestra Sinfonica Abruzzese, l’Orchestra Giovanile Italiana, l’Orchestra dei Pomeriggi Musicali di Milano, l’Orchestra Sinfonica di Sanremo. Nella prossima stagione debutterà con la Filarmonica Toscanini di Parma e La Verdi di Milano.
Lavora all’Accademia Nazionale di Santa Cecilia in qualità di Maestro Collaboratore della JuniOrchestra e come Direttore Principale del progetto OrchExtra.
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